«L’architettura dev’essere l’espressione della vita di oggi, del ‘900 ch’è fatta di macchine e di trasvolate.
Tutti i secoli del resto hanno avuto il loro periodo di modernità
e l’architettura fu sempre aderente ai bisogni spirituali e materiali d’allora ed alle possibilità tecniche del tempo»
«Architecture must be the expression of today’s life, of the 1900s, made up of machines and long flights.
Anyway, each century has had its modern period,
and architecture has always followed the spiritual and material needs of the time and its technical possibilities»
book
Il volume indaga la multiforme e variegata produzione di Renzo Zavanella (1900-1988), architetto e designer di origini mantovane ma milanese d’adozione, che ha operato nel capoluogo lombardo tra la fine degli anni Venti fino alla morte. Nel suo piccolo studio domestico (via Pancaldo prima e via Tiepolo poi) con la sola sorella Bice come unica e fedele collaboratrice Zavanella progetta visionari padiglioni fieristici, oggetti e mezzi di trasporto dal design straordinariamente innovativo, residenze, uffici, tombe (piccoli capolavori tra arte astratta e razionalismo purista realizzati con Lucio Fontana) intessendo, lungo una carriera professionale ultradecennale, rapporti con i maggiori protagonisti della cultura architettonica e artistica del Novecento italiano.
Il volume è stato realizzato grazie al contributo della Fondazione Centro Studi Leon Battista Alberti di Mantova e al supporto di: Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC) di Parma; Ministero per i beni le attività culturali e per il turismo (Segretariato Regionale per la Lombardia); Politecnico di Milano.
La monografia è strutturata in tre parti.
La Prima Parte è dedicata all’inquadramento culturale della figura di Renzo Zavanella rispetto: al suo tempo (i “compagni di strada” e la critica coeva, le collaborazioni negli studi di Gio Ponti e Luciano Baldessari con una Postilla sul rapporto con il razionalismo); al pensiero progettuale (analizzato attraverso le forme di rappresentazione, gli scritti e la tecnologia). Alla fine di questa prima parte viene poi indagato il rapporto, agli estremi dello spazio, tra la produzione dell’architetto e quelle di Franco Albini e Lucio Fontana (“virtuale” con il primo, di diretta collaborazione con il secondo). La Seconda Parte del volume raccoglie le principali opere e progetti prodotti da Zavanella in un arco temporale che copre circa cinquant’anni di attività, dagli anni Venti agli anni Settanta del Novecento. La Terza Parte contiene gli Apparati suddivisi in: Biografici (con la Biografia analitica e la Postilla: dell’oblio); Regesto d’archivio (con l’Elenco dei progetti e dei Materiali della biblioteca personale); Bibliografici (con gli scritti Di e Su Zavanella e la Bibliografia generale).
The volume explores the multifaceted and varied production of Renzo Zavanella (1900-1988), architect and designer from Mantua. He made Milan his hometown and worked there from the late 1920s until his death. In his small home studio (first in via Pancaldo first and later in via Tiepolo) with his sister Bice as his only and loyal collaborator, Zavanella designed visionary exhibition pavilions, incredibly innovative objects and means of transport, houses, offices, tombs (small masterpieces marrying abstract art and purist rationalism, in collaboration with Lucio Fontana). During a career spanning many decades, he entertained relationships with the most important players of the architectural and artistic culture of the 20th century in Italy.
The work has been published with the contribution of Fondazione Centro Studi Leon Battista Alberti di Mantova and the support of: Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC), University of Parma; Ministry of cultural heritage and activities and of tourism (regional secretary of Lombardy); Politecnico di Milano.
The monograph is divided in three parts.
Part One deals with the cultural setting of Renzo Zavanella in terms of: his time (the “companions” and the contemporary critics, the collaborations with Gio Ponti and Luciano Baldessari, with a footnote on his relationship with rationalism); the project ideals (analysed through the forms of representation, the written papers and the technology). At the end of this first part, the relationship between Zavanella’s production and the work of Franco Albini (virtual) and Lucio Fontana (direct collaboration), at different ends of the spectrum. Part Two of the volume collects the main oeuvres and projects realised by Zavanella in the course of around 50 years of work, from the 1920s until the 1970s. Part Three deals with the Analyses (Apparati) and is divided into: Biography (with the analytical biography and the oblivion footnote); Archive register (with the list of projects and contents of the personal library); Bibliography (with documents from and on Zavanella and his general bibliography).